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Visita in breve

VISITA AL VESTIBOLO E SALONE DI MICHELANGELO E MOSTRA SGUARDI GLOBALI

La Biblioteca Medicea Laurenziana, che conserva una delle più importanti raccolte di manoscritti al mondo, fu realizzata su disegno di Michelangelo per incarico di Giulio de’ Medici, poi papa Clemente VII, per accogliere in una degna sede la collezione libraria di famiglia, ricca di circa mille codici.

I lavori per la realizzazione della libreria, iniziati nel 1524, si protrassero per un decennio fino al 1534, quando Michelangelo lasciò Firenze per recarsi a Roma. Grazie a Cosimo I de’ Medici, duca e poi granduca di Toscana, la costruzione fu portata a termine e la biblioteca fu ufficialmente aperta al pubblico l’11 giugno 1571.

Nel 1534 la libreria era già stata realizzata: mancavano però ancora i decori e gli arredi. Il soffitto in legno intagliato fu eseguito, sempre su disegni michelangioleschi, da Giovan Battista del Tasso e Antonio di Marco di Giano fra il 1549 e il 1550. Il pavimento, in cotto bianco e rosso ad intarsio, opera di Santi Buglioli, secondo il disegno del Tribolo, riprende la decorazione del soffitto arricchendosi di motivi simbolici legati agli emblemi della famiglia Medici. L’arredo era costituito da 88 plutei disegnati da Michelangelo e realizzati da Giovan Battista del Cinque e Ciapino, che avevano la duplice funzione di contenitore dei manoscritti e di banco per la consultazione. Ogni banco è dotato ancora di una tabella lignea su cui sono registrati i titoli delle opere che ognuno conteneva, ordinati secondo la suddivisione canonica dello scibile (patristica, astronomia, retorica, filosofia storia grammatica poesia, geografia). Le finestre, capolavoro dell’arte vetraria, la cui realizzazione era già in atto nel 1556, sono state riconosciute, sulla base di documenti d’archivio, opera di maestranze fiamminghe, mentre i disegni dei cartoni sono stati attribuiti ad ambiente vasariano. Infine, Bartolommeo Ammannati, rifacendosi al progetto ligneo di Michelangelo, realizzò, nel 1559, la famosa scala tripartita in pietra serena da cui si accede alla libreria.

Il nucleo iniziale della raccolta Laurenziana, che oggi conta circa 11.000 codici, è costituito dai manoscritti di classici greci e latini, ma anche testi in volgare, posseduti da Cosimo il Vecchio. Un notevole incremento della biblioteca medicea privata si deve ai figli, Piero e Giovanni. Fu però con Lorenzo il Magnifico, il cui progetto era quello di costituire una biblioteca che potesse gareggiare in qualità e completezza con quelle delle altre corti italiane,

La mostra Sguardi globali. Mappe olandesi, spagnole e portoghesi nelle collezioni del granduca Cosimo III de’Medici presenta per la prima volta al pubblico la collezione di 82 carte geografiche e vedute manoscritte acquistate dal principe Cosimo III de’ Medici durante i viaggi in Europa che raffigurano i principali porti dei commerci mondiali di metà Seicento. Fra il 1667 e il 1668 nei Paesi Bassi, Cosimo III acquistò da Johannes Vingboons (1616-1670), cartografo e copista per le Compagnie Olandesi delle Indie, sessantacinque carte raffiguranti le coste del continente americano, quelle occidentali e orientali dell’Africa, l’oceano Indiano, i mari del Sud-est asiatico, fino alle Filippine, al Giappone e la “Nueva España”, al di là del Pacifico. Due anni più tardi il principe, con l’intermediazione del matematico e cosmografo portoghese Luís Serrão Pimentel (1613-1679), acquisì copie di carte marine, che riproducevano a grande scala le coste africane, della Persia e del subcontinente indiano, dal Capo di Buona Speranza allo stretto di Malacca.

Portate a Firenze ed entrate nelle collezioni del granduca Pietro Leopoldo furono incorniciate ed esposte nella Villa Medicea di Castello dove rimasero fino al 1921 quando, grazie all’interessamento del direttore della Biblioteca Laurenziana, Guido Biagi, furono trasferite in Biblioteca per salvarle da sicura dispersione e qui conservate con la denominazione Carte di Castello.

In mostra è presente solo una parte delle Carte, ma fra queste vi sono esemplari unici quali la più antica pianta di New York (CdC 18), la veduta di Città del Messico (CdC 43), Malacca (CdC 46), Taiwan (CdC 7), il Giappone (CdC 4-5) e quattro carte che raffigurano gli Ottentotti (CdC 79-82) gli antichi abitanti del Capo di Buona Speranza.



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Copyright © Biblioteca Medicea Laurenziana Firenze 2001 – 2021 – Ultimo aggiornamento: 19/04/2021
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